giovedì 28 gennaio 2010

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Il caso Bregano

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Caso Bregano



Nel presente documento viene presentato sinteticamente il caso che coinvolge il complesso immobiliare denominato Plan di Bregano.


  1. Il Geom. Otello Spagliardi è stato protagonista della costruzione di un importante complesso immobiliare a Madonna di Campiglio, denominato Plan di Madonna di Campiglio, composto di nove importanti condomini raggruppati in un supercondominio fornito di strada, piscina, club house, mini market, ecc.

  2. Con sentenza del 19/11/87 del Tribunale di Trento, detto supercondominio fu dichiarato insussistente.

  3. Probabilmente, lo Spagliardi fu protagonista anche della costruzione del Plan di Arese.

  4. Contemporaneamente, negli anni '60 Spagliardi divenne sindaco di Bregano dove ipotizzò la costruzione di un complesso immobiliare di notevoli proporzioni che si estendeva sui comuni di Bregano e dei limitrofi Bardello e Malgesso.

  5. Il piano non si attuò nella sua totalità, pare, per le risultanze dell'inchiesta denominata Isola Felice. Solo il Comune di Bregano proseguì il progetto. Bardello lo congelò sino alla fine degli anni '90 e Malgesso lo abbandonò definitivamente.

  6. Lasciato il posto di Sindaco al medico condotto di Bardello, il Dott. Torretta, Spagliardi, che aveva acquistato i terreni a Bregano e a Bardello, costituì una società immobiliare, l'Immobiliare Plan di Bregano S.r.l., e il 15/07/1971 presentò al Comune di Bregano un piano di lottizzazione dell'area denominata "della Motta e Moncucco".

  7. La lottizzazione fu approvata dal Comune di Bregano il 30/07/1971 con Delibera del Consiglio Comunale del Comune di Bregano n.° 6.

  8. Il 28/06/1972 con Delibera del Consiglio Comunale del Comune di Bregano n.° 9 fu approvata la convenzione.

  9. Il 30/01/1973 la lottizzazione ricevette il Nulla Osta della Regione Lombardia firmata dal Presidente P. Bassetti e dall'Ing. Salvatore Parigi.

  10. La convenzione con il Comune di Bregano fu redatta dal Notaio Biagio Favuzza il 05/03/1973. Tale convenzione viola la Legge L.U.I. 1150 e la Legge 847 cui la 1150 rimanda per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria da cedersi al Comune. Leggi poi recepite dal Regolamento Edilizio del Comune di Bregano, approvato dalla Giunta Regionale della Lombardia con deliberazione n.° 1819 del 12/10/1972. ( Si fa notare che poi, per altri fatti, il Notaio Favuzza ebbe seri guai con la giustizia.)

  11. Il Comune di Bregano rilasciò le licenze edilizie per i vari lotti da costruirsi per case di civile abitazione aventi protocolli diversi tra loro e stessa data di rilascio comune, ovvero il 19/04/1973.

  12. Per la cronaca, il Complesso Residenziale Plan di Bregano si compone di otto corpi di fabbrica (in realtà nove) composti da più unità abitative ognuno, quattro corpi di fabbrica costituiti da sole autorimesse, una strada carrabile che taglia il complesso in due per la lunghezza e che si svolge su tre mappali separati e distinti, uno stabile adibito a portineria ma che non si trova curiosamente all'ingresso, una club house, una piscina, un campo da tennis, una centrale per la vaporizzazione del GPL che ora è stata trasformata in magazzino.

  13. La lottizzazione dei terreni fu effettivamente eseguita il 08/07/1976, a costruzioni eseguite, una settimana prima dell'Atto Pilota datato 15/07/1976 a nome del Dott. Galileo Viterbo e a cui è allegato un regolamento contrattuale di condominio.

  14. Furono riservate al Comune di Bregano la sola strada di accesso al Plan ed un area a verde adiacente a tale porzione di strada. Tutto il resto fu venduto dall'Immobiliare agli ignari acquirenti come "parti comuni a tutti i proprietari di unità immobiliari del complesso residenziale Plan di Bregano", parti che si fecero credere essere le parti comuni di un condominio.

  15. La lottizzazione divenne così un condominio. Iniziarono le assemblee di condominio tenutesi in base al regolamento contrattuale allegato ai rogiti senza che gli ignari acquirenti si rendessero conto della situazione.

  16. Il Comune dotò ogni unità abitativa di un contatore personale dell'acqua potabile con relativo contratto nominativo.

  17. Nel 1981, in occasione del censimento, il Comune di Bregano intitolò la via che attualmente taglia in due l'intero complesso ad Enrico Fermi (esistono tutti gli atti di tale procedura in cui furono interessati la Prefettura di Varese il Co.Re.Co. e l'Ufficio Studi Patri di Roma), e diede un numero civico ad ogni unità abitativa.

  18. Gli ignari acquirenti non capirono il peso di tali atti.

  19. Nel 1984 Il Comune di Bregano approvò il Piano Regolatore e l'intera area occupata dal Plan, ad eccezione degli impianti sportivi (club house, piscina e campo da tennis) fu dichiarata Zona T Turistica Speciale (?). La zona degli impianti sportivi, ceduta dall'Immobiliare agli acquirenti delle unità abitative, risultava, invece, essere Zona a Verde Pubblico Attrezzato.

  20. Successivamente, con atto del Notaio Ludovico Barassi del 1986, l'Immobiliare Plan di Bregano S.r.l. cedette ad una comunione di 56 proprietari le parti del Plan che non furono completate e che ora sono zone a verde. Nel 1991, con atto del Notaio Luciano Giaccari, il Comune di Bregano ritirò con una mano ed immediatamente vendette con l'altra ad una comunione di 68 proprietari quanto dovuto dall'Immobiliare quali oneri di urbanizzazione secondaria.

  21. Fino al 2003 tutto funzionò senza intoppi, tranne una perdita di acqua che coinvolse le tubature del Plan per un esborso di 50 milioni delle vecchie lire nei primi anni '90.

  22. Nel 2003 ci fu una nuova ingente perdita di acqua a monte del contatore della piscina per 32.000 mc., acqua che nessuno vide. Il Comune disdettò unilateralmente tutti i contratti nominativi e impose un unico contatore condominiale per gli edifici dal civico 93 al 494 di Via Enrico Fermi. Edifici che, nel frattempo, avevano cambiato numerazione civica per l'adozione da parte del Comune di Bregano della numerazione metrica o "all'americana" e che erano stati raggruppati dal comune in base ai lotti della lottizzazione con un civico principale per ogni lotto più i relativi interni.

  23. Con un'indagine civile durata tre anni, eseguita con mezzi propri presso il Comune di Bregano (Legge 241/90) e presso l'Agenzia del Territorio di Varese, il Dott. Gianni Armiraglio, Consigliere Comunale di Bregano ed allora abitante al Plan, ed il suo vicino di casa, Dott. Maurizio Fulgenzi, scoprirono che il Plan non era affatto un condominio ovvero scoprirono quanto narrato in questa esposizione ma tutto a ritroso e non nell'ordine cronologico in cui è stato esposto e che solo oggi è conosciuto.

  24. Da allora sono iniziate molte cause civili per impugnazione delle assemblee condominiali e vari procedimenti penali.

  25. A tuttoggi la via Enrico Fermi, indicata nello stradario del Comune di Bregano, Delibera della Giunta Comunale n.° 41 del 13/09/2006, risulta essere area di circolazione secondo quanto stabilito dal D.P.R. 223 del 30/05/1989. Tale via, cui afferiscono i numeri civici dal 61 al 600, è chiusa da una sbarra elettrica posta tra il civico 67 ed il civico 93 e da cartelli che identificano tale via come strada privata con divieto di accesso agli estranei. Tale situazione ha causato l'interruzione del pubblico servizio postale agli abitanti parte dei quali ha accettato di porre le cassette delle lettere presso la portineria e di stipulare un'assicurazione privata a favore del postino.

 
 
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